24 Giugno – 26 Settembre 2021
Torre del Borgo / MuREC
A cura di Nikla Cingolani
Nella Giornata Mondiale contro la Desertificazione e la Siccità parte il progetto triennale di installazioni d’arte contemporanea presso la Torre del Borgo, a cura di Nikla Cingolani.
Acquistando un frammento dell’opera “Land tree project”, dell’artista Massimiliano Orlandoni, il visitatore potrà contribuire all’intervento di riqualificazione ambientale e paesaggistica di Via Matteotti, nei pressi del Museo di Villa Colloredo Mels.
Prenderà il via il prossimo 17 giugno il nuovo progetto LIVEllo2, spazio nella Torre Civica di Recanati dedicato all’arte contemporanea, e frutto di una sinergia tra Comune di Recanati, Sistema Museoe la curatrice Nikla Cingolani; a inaugurare la prima di una lunga serie di installazioni site-specific sarà l’artista Massimiliano Orlandoni, con l’opera Land Tree Project, composta da frammenti in ceramica sparsi sul pavimento a ricreare un paesaggio arido e dimenticato sul quale spicca una piastrella rotonda, cifra stilistica dell’artista, usata come TAG per portare all’attenzione del pubblico i temi importanti che riguardano la Natura.
“Recanati riparte dalla cultura e dalle esposizioni di arte contemporanea all’interno della Torre del Borgo. LIVEllo2, curato da Nikla Cingolani, rappresenta uno spazio in cui storia e contemporaneità si incontrano e dialogano – afferma Rita Soccio, assessore alle culture e turismo del Comune di Recanati – L’installazione di Massimiliano Orlandoni si sposa perfettamente con il luogo e con le iniziative che stiamo portando avanti nel nome di Joseph Beuys e delle sue tematiche ambientali”.
L’opera chiama lo spettatore a riflettere e interrogarsi sulle ragioni delle grandi alterazioni ambientali e nasce, oltre che per essere ammirata, per stimolare l’azione di prelevare un pezzo d’argilla, gesto paradigmatico e concettuale del “consumatore di risorse” che morde la natura mettendo in luce la propria voracità per soddisfare bisogni sempre in crescita.
Ogni qualvolta una persona interviene portando via un frammento, l’opera si evolve cambiando costantemente forma; al pubblico si chiede di prelevare il pezzo di argilla non a caso ma intorno al perimetro in modo da lasciare, ad intervalli, i segni di “addentature”, per evidenziare l’atto del mordere.
L’artista invita il visitatore a distruggere la rappresentazione diventando parte attiva dell’opera e rinunciare al ruolo di spettatore, acquistando un frammento di ceramica per la somma di 10€. Il ricavato andrà a incrementare l’intervento di riqualificazione ambientale e paesaggistica di Via Matteotti, a Recanati nei pressi del Museo di Villa Colloredo Mels, con la piantumazione di nuovi alberi e l’apposizione di una targa commemorativa a ricordo dell’operazione.
Tutti gli elementi, firmati, numerati e dotati di packaging, sono stati creati a mano utilizzando argilla pura non filtrata denominata Galestro, il materiale più antico e unico al quale si possa dare il termine di “terra cotta”.
Proveniente dai nostri Appennini, veniva usato da Etruschi e Romani. La scelta non casuale proposta dall’artista conduce a riflettere sia sull’importante valenza storica del materiale, “guida fossile” nel tempo e nello spazio di antiche civiltà, sia sulla funzione simbolica nell’evocare un evento “guida” nella storia dell’arte contemporanea come l’opera “7000 Oaks” di Joseph Beuys, realizzata a Kassel per Documenta 7 e inaugurata con un programma di piantumazione di querce, parte di una missione globale per attuare il cambiamento ambientale e sociale tanto auspicato dall’artista “sciamano”.
Il progetto di Orlandoni da un lato vuole essere un omaggio al Maestro tedesco nel centenario della nascita, dall’altro è il superamento dell’indifferenza e aridità delle condizioni umane, sia personali che sociali, verso una situazione di leggerezza e armonia universale, attraverso una pratica di sensibilizzazione sul degrado del suolo il cui massimo stadio è la desertificazione. Per questo si è scelto di inaugurare la mostra in coincidenza con il 17 giugno, giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità.
Con l’installazione Land Tree Project il concetto di arte come esperienza sociale è presentato da Massimiliano Orlandoni in modo tangibile rapportato ad una dimensione di tempo e di relazioni, a dimostrazione di quanto l’arte abbia la capacità di diffondere una questione così importante e saperla affrontare con una presa di coscienza collettiva.
MASSIMILIANO ORLANDONI (Castelfidardo 1967)
La sua ricerca artistica inizia negli anni novanta con la fotografia e con la stesura di lavori in forma di racconti, intrisi di neorealismo e con un uso maniacale della camera oscura: lavori che hanno avuto la loro pubblicazione sia in libri che riviste autorevoli, e che sono stati esposti in mostre tenute in paesi quali Spagna, Austria, Slovacchia, Francia, Giappone.
Nel 2000 inizia una profonda trasformazione con l’interazione materica sulla stessa trama fotografica, dopo il culmine del nero assistiamo al graduale dominio del bianco. Sono gli anni nei quali ha modo di esporre i suoi lavori in luoghi prestigiosi quali il Palazzo Querini Dubois a Venezia, il Palazzo della Triennale a Milano, il Museo d’Arte Contemporanea di Zilina in Slovacchia. Nel frattempo si perpetua in lui l’esigenza sempre più forte della terza dimensione, l’arricchimento in senso scultoreo del suo poliedrico e creativo mondo. Arrivano così le prime committenze pubbliche e private per la realizzazione di progetti site-specific per rotatorie, piazze e giardini dove colloca installazioni dalla forte identità e sculture dalla singolare cifra stilistica.
Negli ultimi anni, il suo progetto Geotag segna un ritorno alle origini con la fotografia pura, progetto inserito anche nella rivista Interni di Mondadori, e nelle scenografie per il monologo Cassandra e per i racconti Anime Perse di Umberto Piersanti. Da sottolineare, poi, l’uscita del documentario Tracce, un racconto intimo basato su testi da lui scritti nel corso degli anni. Infine, nel 2019, una sua opera viene selezionata dalla Casa d’Aste Blindarte di Milano e su commissione della Lega del Filo d’Oro realizza una nuova scultura dal titolo Genesi.