Dal 13 aprile alla Torre del Borgo di Recanati un’imperdibile mostra di fotografie inedite, curata da Andrea Balietti e Claudio Fazzini, racconterà l’incontro tra Giacomo Leopardi e Carmelo Bene.
Che sia stasera, proprio Recanati, il luogo giusto per la rivelazione (Carmelo Bene).
12 Settembre 1987: invitato dal Comune di Recanati a recitare i Canti di Giacomo Leopardi nella piazza intitolata allo stesso poeta, Carmelo Bene accetta di buon grado, tuttavia col “rifiuto del portar la voce”, declinando cioè la recita, il recital, l’asciutta parte di “cantor vago”, con la premessa di dare corpo piuttosto che voce e vocalizzo ai versi del poeta.
Questa netta posizione, espressa chiaramente dal critico Maurizio Grande in un fondante preludio che ebbe luogo nel salone di Casa Leopardi, volse e valse a «scagionare l’equivoco di un evento della cosiddetta ‘poesia civile’», quella poesia sempre ‘al servizio’ che può essere soltanto rappresentata (mai incorporata) da una voce serva, cantante, da un attore impegnato a «riferire» e capace solo di recitare.
La ricerca in senso archeologico che ha portato alla riscoperta del materiale esposto in mostra nasce proprio dall’esigenza, basata su questa premessa o promessa, di recuperare le immagini dell’evento, prima ancora che la sua ‘voce’.
Le fotografie del tutto inedite qui presentate, provengono dall’archivio privato dei fratelli Buschi e sono state stampate partendo dai provini e dai negativi originali di cui i due fotografi sono stati autori, su committenza del Comune, nel 1987 e custodi fino ad oggi.
Luogo eletto ad ospitare l’esposizione, la Torre civica di Recanati, immota testimone e protagonista assoluta tra le centinaia di spettatori che allora invasero la piazza; specchio prossemico, prossimo al Carmelo Bene della Divina Commedia, che nel 1981 diffondeva Dante a Bologna, dall’alto della Torre degli Asinelli.
Se l’intento di Bene fu quello di “deteatralizzare” la lettura dei Canti, quello dei curatori è invece di evidenziare il potere cinematografico della mostra e delle immagini viventi che in essa muovono, come uscite dal film-evento della serata che fu trasmesso in diretta Rai da Recanati alla televisione di tutto il Paese.
Presentata nel Palazzo Comunale della città leopardiana in occasione del 22° anniversario della scomparsa di Bene, avvenuta a Roma il 16 marzo 2002, e a distanza di trentacinque anni da quella che riconosciamo come una tra le più eclatanti apparizioni pubbliche del celebre attore teatrale, va considerato che ogni traccia di tipo filmico, fotografico o comunque documentario, relativa all’evento, sembrava fino ad oggi essere andata perduta o quantomeno dimenticata.
Questo strano sviluppo intensifica precisamente l’idea di una “rivelazione” di Bene, della sua immagine, di quanto ebbe a comparire per poi scomparire.
Ecco così una mostra su quanto è ricomparso, su ciò che non si mostra, ma si rivela.
La cerimonia inaugurale si terrà il 13 aprile, con la presentazione del libro “Si può solo dire nulla”, a cura di Luca Buoncristiano e Federico Primosig (ore 17, Museo Civico Villa Colloredo Mels) e la successiva apertura della mostra (ore 19) presso la Torre del Borgo. L’esposizione, che rimarrà visitabile fino all’8 settembre, è curata da Andrea Balietti e Claudio Fazzini, con il patrocinio del Comune di Recanati, la produzione di Sistema Museo Business Unit l’Orologio Soc. Coop., il fondamentale sostegno dello sponsor Nicoletta Corvatta; catalogo a cura di Argolibri.